Zar und Zimmermann
(Zar e carpentiere) Opera comica in tre atti proprio, da una commedia di Georg Christian Römer
Musica di Albert Lortzing 1801-1851
Prima rappresentazione: Lipsia, Stadttheater, 22 dicembre 1837

Personaggi
Vocalità
borgomastro di Saardam
Basso
il generale Lefort
Basso
il marchese di Chateauneuf
Tenore
la vedova Browe
Contralto
Lord Syndham
Basso
Marie
Soprano
Pietro I zar di Russia - Pietro Michaelow
Baritono
Pietro Iwanow
Tenore
un messo comunale
Recitante
un ufficiale
Recitante
Note
Negli anni precedenti l’esplosione patriottica del 1848, ossia nel cosiddettoVormärz, l’esterofilia era un fenomeno molto diffuso nei paesi tedeschi; in fondo anche la Giovane Germania era uno sguardo proiettato sull’Europa, al di là degli orizzonti angusti dei governi locali. Sotto questa luce si spiega la massiccia diffusione di modestepiècesfrancesi, tradotte e rappresentate con successo incondizionato anche in Germania; fra queste una delle più popolari si intitolavaLe Bourgmastre de Saardam ou Les Deux Pierreed era andata in scena a Parigi nel 1818, prima di diffondersi a macchia d’olio nelle principali città tedesche. Nel 1837 giunse a Berlino un’opera scritta da Donizetti dieci anni prima per Napoli,Il borgomastro di Saardam; il caso volle che ciò avvenisse in concomitanza con l’esito felice dell’operaDie beiden Schützen, primo vero successo di Lortzing, che cercò di puntellarlo a tamburo battente con un nuovo lavoro. La scelta cadde sulvaudevilleparigino, più volte tradotto in tedesco e ora rinfrescato nella memoria del pubblico dal recenteBorgomastrodonizettiano.

Atto primo. Sotto le mentite spoglie di carpentiere, lo zar Pietro di Russia si è recato in Olanda per apprendervi conoscenze tecniche da trapiantare nel suo regno. Con lui lavora un giovane disertore russo, Peter Iwanow, innamorato di Marie e geloso di un presunto rivale francese, che in realtà è un ambasciatore in incognito. Quando viene a sapere che in Russia gli strelitzi sono in rivolta, Pietro I decide di ritornare immediatamente in patria. Ma proprio allora il borgomastro blocca ogni partenza, avendo appreso da fonti sicure che a Saardam si cela lo zar in persona. Un equivoco porta van Bett a convincersi che lo zar sia il russo Iwanow; timoroso di far scoprire la sua vera identità e incoraggiato da Pietro medesimo, con cui si trova in rapporti amichevoli, a recitare la parte che gli viene attribuita, Iwanow ammette di essere lo zar di Russia.

Atto secondo. Il vero zar, frattanto, conclude patti diplomatici con il sagace ambasciatore inglese, l’unico ad averlo riconosciuto. Al termine della festa di nozze di Iwanow e Marie scoppia di nuovo un pandemonio nel tentativo di stabilire quale sia il vero zar.

Atto terzo. Si succedono le astuzie di Pietro il Grande per non farsi scoprire e potersi allontanare senza cerimonie e contrattempi dall’Olanda. Pietro convince Iwanow, ignaro di tutto, a fingersi zar ancora per un’ora, tempo più che sufficiente per svignarsela alla chetichella mentre Iwanow riceve i festeggiamenti dell’intera Saardam; giunge infine al banchetto un dispaccio da parte del vero zar, che svela la verità, restituisce a Iwanow il passaporto che questi gli ha prestato e benedice le sue nozze con Marie.

Rispetto alla versione-modello di Römer, a cui si rifece per il proprio adattamento librettistico, Lortzing ridimensionò le allusioni alla politica interna russa, eliminando alcuni particolari che si riferivano al pugno di ferro impiegato da Pietro I contro i ribelli. La personalità dello zar, così anomala nel panorama dell’opera comica, riesce a dispetto della sua diversità a integrarsi perfettamente nel contesto borghese entro cui è inserita dalle circostanze. L’amico Iwanow diventa lo specchio di un mondo sereno, a cui lo zar sa di non poter più appartenere, mentre van Bett è ilpendantdell’uomo politico degradato in chiave umoristica. Ecco che quindi sia loZar-Lied(spesso omesso nelle rappresentazioni per le acrobazie vocali che richiede, nello stile dell’aria di collera) sia loZimmermann-Liedinquadrano non solo i due poli dell’equivoco sotteso alla vicenda, ma anche due aspetti reali dell’animo di Pietro: il rimpianto per la semplice bontà di un’esistenza comune, lontana da intrighi politici e confortata da affetti sinceri, e la concreta urgenza di risoluzioni politiche deterrenti. Van Bett era stato definito da Lortzing medesimo come la sua parte comica; con il suo latino storpiato e biascicato è una macchietta nel migliore stile rossiniano. Ilsub-plotdi Iwanow e Marie acquista invece un rilievo molto superiore a quello che possedeva nell’originariovaudeville, e si arricchisce di una naturalezza disarmante, ora venata di un sentimentalismo daGazza ladra, ora innervata dal mordente della gelosia.Zar und Zimmermannresta uno dei lavori più amati dal pubblico tedesco e inaugura una collana di gioielli del teatro comico dell’Ottocento, quasi tutti strutturati secondo lo schema delSingspielproprio sulla scia di questo celebre precedente. Tradotta fin dal suo primo apparire in diverse lingue e fatta circolare quindi per vari teatri d’Europa, l’opera divenne oggetto di innumerevoli trascrizioni, dai vari adattamenti delloZar-Liedalla giovanile ‘Fantasie über LortzingsZar und Zimmermann’ di Hugo Wolf.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi