Platée
Ballet-bouffon in un prologo e tre atti di Adrien-Joseph Le Valois d’Orville, dal balletto Platée ou Junon jalouse di Jacques Autreau e dalla Periegesi della Grecia di Pausania
Musica di Jean-Philippe Rameau 1683-1764
Prima rappresentazione: Versailles, Théâtre de la Grande Ecurie, 31 marzo 1745. Prologo: Thespis, inventore della commedia (

Personaggi
Vocalità
Cithéron
Basso
Clarine
Soprano
Iris
Mimo
Junon
Soprano
Jupiter
Basso
la Folie
Soprano
Mercure
Tenore (haute-contre)
Momus
Tenore
Nakade
Soprano
Platée
Tenore (haute-contre)
Note
L’opera fu rappresentata a Versailles in occasione delle nozze del delfino Louis, figlio di Luigi XV, con Maria Teresa di Spagna. Né il soggetto né l’intonazione musicale realizzata da Rameau vennero ritenuti appropriati alla circostanza, a causa di alcune caratteristiche anomale, e l’approdo alle scene parigine non si realizzò che quattro anni più tardi, nel 1749. Da alloraPlatéefigura tra i massimi successi di Rameau, apprezzata anche dagli Enciclopedisti, di norma nemici acerrimi del compositore. La riscoperta novecentesca dell’opera risale a un allestimento del 1917 all’Opéra di Montecarlo; tra le molte riprese successive, segnaliamo quella del Festival d’Olanda nel 1968, diretta da Bruno Maderna.

Prologo. ‘La Naissance de la comédie’. Vignaioli, satiri e menadi cercano di svegliare Thespis, perché canti un inno bacchico. Questi decide di mettere in scena uno spettacolo; Momus propone come soggetto le vicende di Jupiter e Junon. L’Amour avverte che nessuno spettacolo può svolgersi senza la sua presenza.

Atto primo. Junon, gelosa, ha provocato una tempesta che minaccia il raccolto. Mercure e il re Cithéron cercano di correre ai ripari: si finge che Jupiter si sia innamorato di una persona ridicola, in modo da togliere a Junon ogni motivo di gelosia. Chi meglio della vecchia, orribile ninfa Platée? La donna si dimostra lusingata quando Mercure le porta la notizia dell’innamoramento divino.

Atto secondo. Mentre Mercure ha allontanato Junon, Jupiter e Platée hanno il loro primo appuntamento. Disceso da una nuvola, Jupiter si trasforma in un asino e quindi in una civetta; ordina a Momus di organizzare dei festeggiamenti, sino al momento delle nozze. Compare allora la Folie, che accompagna sulla lira di Apollo un balletto di pazzi, travestiti da buffoni e da filosofi.

Atto terzo. I festeggiamenti proseguono, tra le follie di Momus; intanto Jupiter comincia a temere che Junon torni troppo tardi per liberarlo da questa situazione imbarazzante. Fortunamente la dea arriva in tempo utile: dapprima furibonda, alla vista di Platée scoppia in una risata fragorosa, riconoscendo l’infondatezza della sua gelosia. Riconciliati, i due sposi divini ascendono all’Olimpo, mentre la povera ninfa resta in balìa della derisione generale.

Cosa piacque agli Enciclopedisti, ovvero cosa scandalizzò la corte di Luigi XV a Versailles? La comicità dell’opera, evidente sia nel soggetto scelto (una burla giocata a un personaggio grottesco, che non era conveniente collegare alle nozze reali), sia nella veste musicale che Rameau diede al libretto: la partitura accetta volentieri la sfida del testo, animando la vicenda comica con musica notevole per vivacità e incisività. Vengono introdotti esilaranti effetti onomatopeici, segnatamente in occasione delle trasformazioni zoologiche di Jupiter; la scrittura vocale presenta caratteristiche insolite, costringendo soprattutto Platée ad ampi intervalli melodici; la consueta cura nel rapporto tra parola e musica – così raffinato nelle opere di Rameau – viene deliberatamente stravolta; sono introdotti elementi estranei alla tradizione francese, come alcune ariette italiane di tono virtuosistico. La via del comico viene perseguita soprattutto attraverso l’arma della parodia:Platéepresenta, sin dalla definizione del genere di spettacolo cui appartiene, un’ambiguità profonda. Non si tratta di unacomédie-ballet, come la partitura a stampa vorrebbe far intendere, né di unatragédie-lyrique, né di uno dei tanti lavori comici presenti nella selva della drammaturgia musicale francese. Dell’aulicatragédie– di cui Rameau era il massimo, acclamato maestro –Platéeassume le strutture formali, piegandole però a un impiego deformato, che sfrutti le aspettative serie del pubblico per far esplodere la comicità delle situazioni (un effetto a sorpresa, probabilmente sgradito a Versailles). Nel contempo, la pletora di occasioni coreografiche e di musica d’intrattenimento – funzionali ai festeggiamenti per le nozze di Jupiter e Platée – attraggono l’opera nell’orbita dellacomédie-ballet.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi