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Man Who Mistook His Wife for a Hat, The
Chamber opera in un prologo, due atti e un epilogo proprio, di Christopher Rawlence e Michael Morris, da Oliver Sacks
Musica di Michael Nyman 1944-
Prima rappresentazione: Londra, Institute of Contemporary Arts, 27 ottobre 1986

Personaggi
Vocalità
il Dr. P, cantante e suo paziente
Baritono
il Dr. S, neurologo
Tenore
Mrs. P, sua moglie
Soprano
Note
Il progetto del compositore di trarre un’opera da un testo scientifico, il saggio clinico dedicato da Oliver Sacks al caso di un uomo sofferente di prosopoagnosia, risale al 1985. La scelta del soggetto è indicativa di una tendenza della saggistica, dell’arte e della letteratura degli ultimi anni a interessarsi alle frontiere della percezione in termini di indagine psicologica. Nyman riuscì a coinvolgere nell’impresa Michael Morris, che produsse l’opera in qualità di direttore dell’Institute of Contemporary Arts, associando al progetto anche Christopher Rawlence, che avrebbe realizzato per Channel 4 un film televisivo sullo stesso soggetto. Ciò che attrasse Nyman fu la possibilità di creare un’opera che rendesse il testo di Sacks autoreferenziale: nel libretto si narra la vicenda di un cantante lirico di successo, colpito da una patologia che impedisce di decifrare in modo corretto i dati provenienti dagli organi visivi (appunto la prosopoagnosia), con una conseguente incapacità di distinguere particolari pertinenti a oggetti o a persone e di costringere il malato a organizzare il suo contatto con il mondo fisico attraverso suoni, rumori, nonché attraverso la musica stessa.

Prologo. Nel suo studio il dottor S si lamenta dei colleghi neurologi, che troppo spesso non sanno indagare la sfera umana di un paziente, relegandola sullo sfondo di un’indagine che ha come esclusiva protagonista la patologia.

Atto primo. Il dottor P, cantante di successo e insegnante prestigioso, arriva insieme alla moglie nello studio del neurologo, al quale è stato indirizzato da un oculista. Nell’illustrare ciò che gli accade, P cerca di sdrammatizzare i propri errori nel riconoscimento di volti e oggetti, ma uscendo dall’ambulatorio prende il cappello della moglie scambiandola per una cappelliera.

Atto secondo. Il dottor S, per approfondire l’indagine su P, va a trovarlo a casa sua: alcuni test, una partita a scacchi vinta da P, l’esecuzione di P del Lied di SchumannIch grolle nichtconsentono a S di accertare l’assoluta integrità della memoria e delle facoltà logiche del paziente. Nei quadri dipinti da P, il dottor S scorge un progressivo deterioramento della forma, mentre Mrs. P insiste nel parlare di un esito astrattista nell’evoluzione dell’arte del marito e finisce per litigare con il neurologo, che bolla come infantili e frutto della malattia gli ultimi quadri di P. Mentre S e la moglie di P discutono animatamente, P si serve il tè, cantarellando sottovoce e interrompendosi smarrito quando sente la moglie gridare; S si rende conto che P è incapace di vedere i particolari pertinenti della realtà che lo circonda, e che per orientarsi nella vita quotidiana usa la musica come guida.

Epilogo. S rievoca il mondo nel quale aveva cercato di calarsi per comprendere P: un mondo di pura possibilità, dove la musica ha il potere di ordinare ciò che per gli occhi è caos.

La partitura si articola in una sequenza di moduli sviluppati per variazioni, secondo una tecnica compositiva già ampiamente sperimentata da Nyman e tipica di un certo genere di minimalismo, dagli esiti assai diversi rispetto a quelli di Philipp Glass o del primo Steve Reich. I momenti migliori dell’opera vanno ricercati nella parte successiva all’esecuzione diIch grolle nichte nell’epilogo, in cui la parte di S è contrappuntata da uno spunto melodico apprezzabile per essenzialità di scrittura. Benché l’organico orchestrale si limiti a due violini, viola, due violoncelli, pianoforte e arpa, nell’insieme prevale un linguaggio che accosta, alla freddezza un po’ schematica dell’incedere ritmico, l’impaccio e la pesantezza dovuti a una certa ridondanza dei mezzi espressivi impiegati.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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