Maestro di cappella, Il
Intermezzo in musica in un atto di autore ignoto
Musica di Domenico Cimarosa 1749-1801
Prima rappresentazione: sconosciuta

Personaggi
Vocalità
il maestro di cappella
Basso-Baritono
Note
Questo celebre lavoro è problematico già a partire dalla sua destinazione. La definizione di ‘intermezzo’ è puramente ipotetica, poiché la presenza di un solo personaggio lo renderebbe ununicumin quel genere di spettacolo teatrale; potrebbe trattarsi anche della rielaborazione e dell’ampliamento di un’aria per basso e orchestra, oppure di una cantata comica. Incerta è altresì la data di composizione, che dovrebbe aggirarsi tra il 1786 e il 1793. Sicuramente il pezzo incontrò subito il gusto del pubblico: già nel 1810 veniva infatti pubblicato a Lipsia.

Un maestro di cappella sta provando con la propria orchestra; dichiara di volervi eseguire un’aria in «stil sublime», appellandosi all’autorità degli antichi maestri («che sapevano tanto»). Quando finalmente l’aria inizia, il risultato è disastroso: ogni strumento entra al momento sbagliato, costringendo il maestro a canticchiare personalmente ogni parte finché ciascun strumentista non l’abbia imparata. Collaudata con successo la compagine orchestrale, ci si cimenterà in un «granmorceau» di sicuro effetto.

La gustosa parodia di un compositore settecentesco alle prese con i suoi esecutori prende le mosse da un libretto costruito sul largo impiego di termini tecnici, che suggeriscono così realisticamente la caricatura del maestro di cappella. Il lavoro si ricollega a un filone metateatrale particolarmente frequentato nel Settecento (ricordiamo ad esempioLa Dirindinadi Domenico Scarlatti,La canterinadi Haydn,Der Schauspieldirektordi Mozart), cui Cimarosa stesso aveva contribuito proprio in quegli anni con ?L’impresario in angustie(1786). La struttura musicale dell’opera è particolarmente interessante: dopo un recitativo accompagnato che introduce le prove, l’aria propone, nel quadro di un fantasioso disordine, una sorta di campionario dei timbri strumentali dell’orchestra dell’epoca. In una terza fase, le varie parti proposte dal maestro vengono dapprima intonate dalle diverse sezioni orchestrali e quindi integrate – mentre la voce tace – in una pagina di grande vigore sinfonico, del tutto degna di comparire in apertura di un’opera coeva. Un’ultima aria conclude gioiosamente queste problematiche prove.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi