Home Page
Consultazione
Ricerca per categorie
Ricerca opere
Ricerca produzioni
Ricerca allestimenti
Compagnia virtuale
Servizio
Informazioni e FAQ
Condizioni del servizio
Manuale on-line
Assistenza
Abbonamento
Registrazione
Listino dei servizi
Area pagamenti
Situazione contabile


Visualizzazione opere

Adina
ovvero Il califfo di Bagdad Farsa in un atto di Gherardo Bevilacqua Aldobrandini, da Il califfo e la schiava di Felice Romani
Musica di Gioachino Rossini 1792-1868
Prima rappresentazione: Lisbona, Real Theatro de San Carlos, 22 giugno 1826

Personaggi
Vocalità
Adina
Soprano
Alì
Tenore
il califfo
Basso
MustafĂ 
Basso
Selimo
Tenore
Note
Unica tra le opere di Rossini scritta per un teatro non italiano o francese,Adinafu commissionata dall’ispettore dei teatri portoghesi nel 1818 e composta a Bologna, dove il musicista stava trascorrendo un periodo di convalescenza presso i genitori. Nessun documento pervenutoci attesta una rappresentazione in data anteriore al giugno 1826; in quell’occasioneAdinafu allestita al Real Theatro de San Carlos con una compagnia di cantanti che comprendeva anche il celebre basso Giovanni Orazio Cartagenova nel ruolo del califfo.

Il soggetto ripropone una classica vicenda di ambientazione esotica che, daLe Rencontre imprévuedi Gluck alRatto dal serragliodi Mozart, dall’ItalianaalTurcodello stesso Rossini, è ricorsa spesso nell’opera buffa tra Settecento e Ottocento: a Bagdad, il califfo vorrebbe sposare la schiava Adina, che gli ricorda i tratti della donna un tempo amata; la fanciulla dapprima acconsente ma in seguito, nel rivedere il giovane Selimo che credeva morto e del quale era innamorata, cerca di fuggire con lui. Alla fine, dopo varie vicissitudini, il califfo scopre che Adina è sua figlia e può quindi acconsentire con gioia alle nozze con Selimo.

Lungi dall’essere quella «misera farsa, scipita e sconclusionata» che giudicava il Radiciotti,Adinaè più simile a un’opera semiseria. Anziché ripercorrere alcuni degli stilemi buffi consacrati dalle precedenti esperienze (per i quali personaggi come Alì o Mustafà avrebbero offerto più di uno spunto), adotta un linguaggio più lineare e più attento a privilegiare la vena malinconica, a tratti persino drammatica del libretto, come nel quartetto “Ah, qual notte orrenda è questa!”, in cui Luigi Rognoni ha colto persino un’anticipazione della tragica notte delRigolettoverdiano.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


Credits - Condizioni del servizio - Privacy - Press Room - Pubblicità