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Ali Baba
ou Les quarante voleurs Tragédie lyrique in un prologo e quattro atti di Mélesville [Joseph-Anne-Honoré Duveyrier] ed Eugène Scribe, da Le mille e una notte
Musica di Luigi Cherubini 1760-1842
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 22 luglio 1833

Personaggi
Vocalità
Abul-Hassan
Basso
Ali Baba
Basso
Calaf
Tenore
Délia
Soprano
il narratore
Recitante
Morgiane
Soprano
Nadir
Tenore
Phaor
Baritono
Thamar
Basso
Urskan
Basso
Note
ConAli BabaCherubini si accosta per l’ultima volta al teatro, prima di ritirarsi nuovamente nell’isolamento degli ultimi anni, da cui usciranno pensosi lavori come ilRequiemin re minore.

Prologo. Al ritorno da un lungo viaggio, Nadir scopre il nascondiglio del tesoro della banda di Urskan: una grotta che viene aperta e richiusa alla parola ‘sesamo’. Se possedesse quel tesoro il ragazzo sarebbe in grado di ottenere in sposa Délia, figlia del ricco mercante Ali Baba.

Atto primo. Nadir si presenta da Ali Baba con una grossa somma di denaro, che gli consente di prevalere sull’offerta già fatta da Abul-Hassan per la mano di Délia. Ali Baba concede che i ragazzi si sposino.

Atto secondo. Mentre tutti sono ancora sconcertati per l’improvvisa ricchezza di Nadir, si viene a sapere che Délia è stata rapita dai ladroni. Una piccola spedizione viene organizzata per salvarla.

Atto terzo. I ladroni hanno portato la ragazza nella spelonca. Vi si reca anche Ali Baba ma, dimenticando la parola magica, vi resta imprigionato; catturato dai ladroni, viene chiesto per lui un enorme riscatto.

Atto quarto. Calaf e Urskan si presentano alla dimora di Ali Baba travestiti da mercanti, trasportando tutta la banda nascosta in alcune balle di merce. Ali Baba e Nadir, che hanno notato il trucco, chiedono aiuto ad Abul-Hassan che, responsabile della dogana, manda a bruciare le balle non sdoganate, mentre i due capi della banda vengono arrestati.

Per il suo ritorno all’Opéra, Cherubini sceglie di rimettere mano a un lavoro lasciato incompiuto nel 1793,Koukourgi, rivisto drasticamente da Scribe e Mélesville (il padre di quest’ultimo era stato l’autore del libretto originario); il compositore scrisse la musicaex novo, conservando soltanto una marcia di banditi, due terzetti e un duetto. Si tratta di una partitura di dimensioni imponenti, che alterna una varietà considerevole di situazioni musicali: il registro buffo nel sestetto all’inizio del quarto atto, il belcanto della protagonista nella cavatina del terzo atto (con corno inglese obbligato), il declamato e l’arioso, pervasivi al punto da suscitare le critiche dei contemporanei. La mancanza di contorni definiti tra i pezzi chiusi, insieme all’utilizzo spregiudicato dell’orchestra (dove timpani, tromboni, contrabbassi, grancassa e armamentario ‘turco’ vengono impiegati con grande violenza espressiva), ha fatto parlare alcuni musicologi di anticipazioni wagneriane; nel duetto Ali-Nadir, notevole per la descrizione musicale dei sacchi d’oro, si è voluto ravvisare un precedente dell’incantesimo del fuoco nellaValchiria.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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