L’adattamento scenico realizzato da Quasimodo affida all’immobilità degli episodi la scansione drammaturgica del racconto di Melville, annullandone la stessa sostanza drammatica. Gli undici momenti musicali ‘interrotti’ dagli interventi parlati non permettono infatti un’effettiva realizzazione dei personaggi; il ‘tempo’ della recitazione consuma con troppa rapidità gli avvenimenti perché la musica possa – o debba – impossessarsene appieno. Alla definizione del registro espressivo scelto qui da Ghedini, concorrono la preferenza per l’uso solistico dei timbri (strumentali o vocali), l’alternanza di sonorità e di silenzi, di intonazione e parlato e il progressivo rarefarsi del materiale musicale, proprio quando l’azione sembra stringersi attorno ai personaggi principali, fin quasi a un dileguarsi della musica stessa. Ad esempio, il decimo episodio è accompagnato dal solo ritmo del tamburo; la conclusione dell’opera è affidata al ‘commento’ espresso da un madrigale a cinque voci (“Ha sonno già”). Eppure, l’impiego di questi mezzi essenziali rivela come una distaccata contemplazione ‘timbrica’ rappresenti simbolicamente il senso ineluttabile di quell’«ingiusta Giustizia» che è alla base del dramma.
Mentre alcuni marinai ricordano Billy Budd, il narratore avvia il racconto della vita dell’uomo e degli avvenimenti che segnarono la storia dell’‘Indomitable’. In seguito alla dura repressione degli ammutinamenti avvenuti su due navi da guerra inglesi, e temendo il dilagare dello spirito della rivoluzione francese anche in Inghilterra, i britannici si vedono costretti a mobilitare tutte le loro forze nella guerra contro la Francia. La nave da guerra ‘Indomitable’, ricevuto l’ordine di salpare e non potendo contare su un adeguato numero di uomini, si sente però obbligata a reclutare con la coercizione marinai di una nave mercantile. Fra questi c’è anche Billy Budd, un gabbiere che si conquista subito il favore degli ufficiali e del capitano grazie alla sua abilità e alla sua indole allegra, guadagnandosi una promozione. Ciò non manca di scatenare l’invidia nel geloso e perfido maestro d’armi John Claggart, che intraprende delle violente azioni diffamatorie – culminanti in una denuncia per ammutinamento – nei confronti dell’innocente Billy. Il ‘bel marinaio’, incapace di difendersi con le parole, passa incollerito all’azione e finisce per lasciare stecchito con un pugno il suo accusatore. Il ‘buon capitano’ Vere si vede allora costretto a condannare, obbligato dal rigore formale della disciplina, un uomo di cui conosce l’innocenza: eppure Billy marcia sereno verso l’impiccagione, mostrando una superiore accettazione di quell’ingiusta Giustizia.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi