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Crescendo, Le
Opéra-bouffon in un atto di Charles A. Sewrin [C. A. de Bassompierre]
Musica di Luigi Cherubini 1760-1842
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra-Comique, 1º settembre 1810

Personaggi
Vocalità
Alfonso
Tenore
Filippo
Basso
il capitano Bloum
Tenore
il maggiore Frankenstein
Basso
Sofia
Soprano
Note
La piccola farsa ruota attorno alla fobia per i rumori (elemento in parte autobiografico per il discretissimo Cherubini), che ispira al compositore una caratterizzazione alquanto originale dei personaggi.

Il ricco maggiore Frankenstein, uomo particolarmente sensibile ai rumori, si è innamorato della bella Sofia, nipote del capitano Bloum, suo vicino. Mentre quest’ultimo, tutore della ragazza, sta considerando con favore le nozze, giunge il nipote del maggiore, Alfonso, accompagnato dal servitore Filippo. Alfonso ama Sofia e, ascoltandone di nascosto un colloquio con lo zio, apprende con stupore che la ragazza è pronta ad accettare la mano del maggiore. Quest’ultimo resta però inorridito all’idea di un ballo che la futura sposa vorrebbe organizzare. Mentre infuriano i rumori (al popolo che si è radunato a festeggiare si aggiungono i clangori di una banda militare), il maggiore, profondamente infastidito, non può che fare intervenire il nipote. Affrontando la furia della ragazza, l’anziano militare riesce a convincerla a desistere dalle intenzioni nuziali originarie e a sposare in sua vece Alfonso. Il piano segreto di Sofia, che aveva architettato tutto così bene approfittando dell’odio del maggiore per la confusione, si conclude quindi con pieno successo.

La figura del maggiore gabbato e ingannato, pur nella tipica configurazione buffa della sua parte, risente di una vena di malinconia che induce più alla compassione che alla derisione. Attorno a questo vecchio goffo e infelice (parente prossimo del Don Pasquale donizettiano), la musica produce il clamore organizzato da Sofia. Il carattere chiassoso dell’astuta ragazza viene pubblicizzato dal servitore Filippo in un’aria sostenuta dal fragore della grancassa e degli ottoni, mentre l’apoteosi del baccano viene raggiunta nella scena corale, nel corso della quale il piano di Sofia entra finalmente in azione. Tuttavia, poca fortuna arrise alla farsa: all’epoca oggetto di aperte critiche per il suo soggetto, non entrò mai stabilmente in repertorio.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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