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Cavaliere avaro, Il
[Skupoi Ritsar] Opera in un atto tragedia omonima di Aleksandr Puškin
Musica di Sergej Rachmaninov 1873-1943
Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bol’šoj, 11 gennaio 1906

Personaggi
Vocalità
Albert
Tenore
il barone
Baritono
il duca
Baritono
l’usuraio
Tenore
un servo
Basso
Note
Il cavaliere avaro, comeIl convitato di pietradi Dargomyžškij,Mozart e Salieridi Rimskij-Korsakov eIl festino durante la pestedi Kjui, è tratto dalle ‘piccole tragedie’ di Aleksandr Puškin. L’opera venne composta quasi contemporaneamente allaFrancesca da Riminie alla prima rappresentazione il compositore stesso, direttore stabile del Bol’šoj nel periodo 1904-06, fu sul podio per entrambe le opere.

Un ricchissimo, anziano e crudele barone, detto ‘il cavaliere avaro’, rimproverando al figlio Albert la sua vita dissoluta, rifiuta di prestargli dei soldi. Un usuraio ebreo consiglia ad Albert di avvelenare il padre per ottenerne l’eredità, ma il giovane respinge la proposta e si rivolge al duca perché lo aiuti. Il duca convoca l’anziano barone perché si riappacifichi con Albert, ma l’incontro degenera e il barone sfida a duello il figlio. Sconvolto dalla lite e dal disprezzo che il duca gli manifesta, il barone resta ucciso da un attacco di cuore.

Caratteristica dell’opera è quella di prevedere, oltre all’assenza del coro, solo voci maschili per i cinque personaggi. Il suo maggiore pregio è nella grande capacità di caratterizzazione psicologica delle figure del barone e dell’usuraio. Di grande effetto la seconda scena: il lungo soliloquio del barone, nei sotterranei del suo castello e in mezzo ai suoi tesori, dove l’orchestra attinge un’efficace descrizione dello stato d’animo dell’uomo. Il ruolo del barone venne appositamente scritto per Fëdor Šaljapin, che non ne fu il primo interprete, ma nel 1907, a Pietroburgo, cantò in un concerto la seconda scena dell’opera.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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