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Einstein
Opera in un prologo, tre atti, due intermezzi e un epilogo di Karl Mickel
Musica di Paul Dessau 1894-1979
Prima rappresentazione: Berlin, Staatsoper, 16 febbraio 1974

Personaggi
Vocalità
due senatori
Tenore
Einstein
Basso
Galileo Galilei
Basso
Giordano Bruno
Baritono
Hans Wurst
Tenore
I fisico
Tenore
I lavoratrice
Soprano
I tecnico
Tenore
II fisico
Basso
II lavoratrice
Soprano
II tecnico
Tenore
III lavoratrice
Mezzosoprano
III tecnico
Baritono
il coccodrillo
Contralto
il presidente degli Stati Uniti
Tenore
IV lavoratrice
Contralto
Leonardo da Vinci
Tenore
lo sbirro
Basso
poliziotti (2)
Basso
poliziotti (3)
Tenore
poliziotto
Mimo
un uomo giovane
Tenore
una donna di colore
Contralto
una donna giovane
Contralto
una donna grassa
Contralto
una donna magra
Soprano
una prostituta
Mezzosoprano
Note
«Non posso dire se sono riuscito a raggiungere la chiarezza e il carattere gestuale di cui parlavamo, se sono riuscito a evitare di porre all’ascoltatore enigmi che io stesso riesco a malapena a risolvere. Io sono dell’avviso che la nostra generazione deve poter capire quello che produciamo». Così si esprime Dessau a proposito dell’Einsteinin un’intervista rilasciata l’anno della sua prima rappresentazione. E nella stessa intervista il compositore ricorda come egli sia rimasto fedele all’idea di tradurre un atteggiamento brechtiano (chiarezza, comprensibilità, gestualità) in campo musicale, disdegnando ad esempio le ricerche timbriche fini a se stesse presenti nel «tipo di musica che si fa in genere nei paesi occidentali». Secondo Dessau, la dimensione socialenuovadella musica esige che l’ascoltatore possa essere coivolto o meglio provocato a una partecipazione intellettualmente attiva all’evento artistico. Il teatro musicale, da questo punto di vista, può offrire una grande quantità di stimoli emotivi nel momento in cui si pone come specchio della complessità della società moderna (come nel caso della difficile questione affrontata in quest’opera), tratteggiandola grazie alla molteplicità di linguaggi che offre la musica contemporanea. Figurazioni taglienti, gesti espliciti, complessità mediata dalla concisione e dall’iconicità, valorizzazione dell’elemento ritmico percussivo ottenuta con essenzialità di mezzi (le percussioni sono rappresentate qui dai soli timpani), agglomerazione di stili e gusto per le contrapposizioni improvvise. Quest’ultimo aspetto raggiunge nell’Einsteindimensioni estreme, inglobando citazioni che spaziano da Bach a Richard Strauss a fianco di passi jazz e pop, procedimenti seriali,clusterorchestrali, episodi elettronici e gesti squisitamente aleatori. In gran parte dell’opera si rinuncia all’impiego di violini, oboi, clarinetti e corni; l’aggiunta di questi colori strumentali è riservata agli intermezzi e può essere letta come esito di un implicito atteggiamento critico nei confronti di uno stile d’operahotcpotch. Nel definire una tale poetica del compositore della Rdt, sostanziandola di solide basi estetico-concettuali, l’incontro e poi la collaborazione con Brecht hanno effettivamente rivestito un ruolo primario: vi si riconosce la tecnica dello ‘straniamento’ sostenuta dal drammaturgo. Frutto della collaborazione diretta fra i due artisti sono stati – negli anni precedenti la stesura di quest’opera – i moltissimisongs, le numerose musiche di scena e le due opereDie Verurteilung des Lukullus(1951) ePuntila(Berlino 1966).

Prologo. In Germania e negli Stati Uniti, tra il 1933 e il 1945. Hans Wurst, simbolo dell’indomita anima popolare, avvia il racconto con le parole: «È successo qualcosa di terribile».

Atto primo. In una piazza vengono arsi libri il cui contenuto viene giudicato troppo innovativo, fra cui anche quelli di Einstein. Grazie all’intervento di due fisici amici quest’ultimo riesce comunque a porsi in salvo dai persecutori, responsabili della distruzione della sua casa, riparando all’estero. Gli amici decidono invece di non seguirlo e tentano un’integrazione nel nuovo regime, sottovalutando il pericolo legato a tale scelta. Dei due, il più anziano offre allo stato i frutti delle proprie ricerche mentre il più giovane finisce per essere imprigionato, tradito da una prostituta cui aveva confessato la propria avversione al sistema. Viene presto rilasciato, tuttavia, perché i nazionalsocialisti intendono avvalersi dell’operato di entrambi i fisici per il potenziamento degli armamenti nella guerra mondiale recentemente intrapresa.

Intermezzo primo. Hans Wurst, condannato a morte, riesce a evitare una fine atroce provocando le risa del coccodrillo presente nella gabbia in cui è stato rinchiuso.

Atto secondo. Il giovane fisico riesce a raggiungere Einstein negli Stati Uniti e a informarlo degli esperimenti nucleari intrapresi dai tedeschi. I due riescono a ottenere un incontro con il presidente degli Stati Uniti, cui propongono la fabbricazione di una bomba atomica quale strategia per arginare le dimensioni del conflitto. Il presidente acconsente. La bomba atomica, portata a termine, viene ‘collaudata’ sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Einstein si rende conto dell’abuso cui è stato sottoposto il suo lavoro.

Intermezzo secondo. Di nuovo a confronto col coccodrillo, questa volta nulla può Hans Wurst, e viene perciò divorato.

Atto terzo. L’idea che si possa sviluppare una guerra atomica diffonde sgomento nel popolo americano; gli stessi fisici sottoscrivono un proclama per la proscrizione della micidiale arma, atto che li conduce in tribunale. Lì vengono indotti a ritrattare: solo Einstein rimane fedele al proprio credo. Egli è atteso nell’aldilà da Galilei, Giordano Bruno e Leonardo da Vinci: brucia gli ultimi risultati delle sue pluriennali e rigorose ricerche. L’incontro con un giovane gli ricorda però che l’umanità non placherà la sua ansia di conoscenza, a qualunque costo.

Epilogo. Quale paradigma del difficile equilibrio internazionale, il rinato Hans Wurst danza – sul filo del rasoio – sul coccodrillo.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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