Fêtes vénitiennes, Les
Opéra-ballet in un prologo e cinque entrées di Antoine Danchet
Musica di André Campra 1660-1744
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 17 giugno 1710

Personaggi
Vocalità
Adolphe
Tenore (haute-contre)
Alamir
Basso
Amour
Tenore (haute-contre)
Damire
Basso
Eraste
Tenore (haute-contre)
Filindo
Basso
il maestro di canto di Léontine
Tenore (haute-contre)
il maestro di danza
Tenore (haute-contre)
il maestro di musica
Tenore (haute-contre)
Iphise
Soprano
Irène
Soprano
Isabelle
Soprano
Léandre
Basso
Léandre
Basso
Léonore
Soprano
Léontine
Soprano
Lucile
Soprano
Lucile
Soprano
Nérine
Tenore (haute-contre)
Rodolphe
Basso
Thémir
Tenore (haute-contre)
Zélie
Soprano
Note
Per questaopéra-balletnata in treentrées(ossia ‘atti’), ma suscettibile di rappresentazioni più o meno complete fino a sette parti, data la totale indipendenza di ciascunaentrée, ci si attiene qui alla versione pubblicata da Ballard, rappresentata nell’ottobre 1710.

Atto primo. ‘Les Devins de la place St-Marc’. Zélie, travestita da zingara, rivela al suo amante Léandre, un francese poco fedele, la presenza a Venezia di un’altra ragazza innamorata di lui. L’uomo la cerca affannosamente ma, non trovatala, torna dall’indovina a protestare per l’imbroglio. A questo punto svela la propria identità, umiliando l’amante infedele.

Atto secondo. ‘L’Amour saltimbanque’. Il giovane Eraste ama non corrisposto Léonore, che sin dai primi anni di vita è stata educata dalla nutrice Nérine a disprezzare l’amore. Dapprima è Filindo a interessarsi delle disavventure del giovane, in seguito interviene il dio Amour in persona, in incognito. Davanti alla difesa della fedeltà in amore fatta dal giovane, la ragazza non potrà che cedere alla sua richiesta di matrimonio.

Atto terzo. ‘L’Opéra, ou Le Maître à chanter’. Si sta preparando l’operaLe Ballet de Flore, in cui il soldato Damire vestirà i panni di Borea, mentre il ruolo della protagonista sarà interpretato dalla sua amante Léontine. Quest’ultima rivela all’amica Lucile il suo amore per Damire, mentre il maestro di musica accenna alla presenza di un altro ammiratore. Inizia lo spettacolo: col favore delle tenebre, Damire e i suoi amici rapiscono Léontine consenziente.

Atto quarto. ‘Le Bal, ou Le Maître à danser’. Prima di rivelare la propria vera identità, il principe polacco Alamir vuole accertarsi della fedeltà di Iphise. Thémir dovrà tentarla con la seduzione della ricchezza. Si prepara, con l’aiuto di un maestro di musica e di uno di danza, la festa: la ragazza non cede alle lusinghe del finto principe Thémir, e finalmente Alamir potrà rivelare senza timore la sua identità.

Atto quinto. ‘Les Sérénades et les joueurs’. Di notte, in una piazza deserta, Isabelle cerca di cogliere in flagrante il proprio amante, Léandre. Incontra casualmente Lucile, che scopre innamorata dello stesso uomo, il quale compare con un gruppo di suonatori per eseguire una serenata sotto il balcone di una terza donna. Quest’ultima, più scaltra, lo apostrofa, cantando, dandogli dell’incostante e senza cedere ai suoi espedienti. Isabelle e Lucile investono di accuse l’amante infedele, cui non resta che darsi al gioco nel ridotto del teatro.

Campra impreziosì questa importante ed elegante partitura con una serie di citazioni da popolari opere francesi, di Lully, Destouches e Marais (di quest’ultimo introduce la tempesta daAlcyone). L’opera godette di buona fortuna per tutta la prima metà del Settecento.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi