Home Page
Consultazione
Ricerca per categorie
Ricerca opere
Ricerca produzioni
Ricerca allestimenti
Compagnia virtuale
Servizio
Informazioni e FAQ
Condizioni del servizio
Manuale on-line
Assistenza
Abbonamento
Registrazione
Listino dei servizi
Area pagamenti
Situazione contabile


Visualizzazione opere

Matrimonio, Il
[Ženitba] Esperimento di musica drammatica commedia omonima di Nikolaij Gogol’
Musica di Modest Musorgskij 1839-1881
Prima rappresentazione: Pietroburgo, Scuola teatrale Suvorin, 19 marzo 1908

Personaggi
Vocalità
Agaf’ja Tichonovna
Soprano
Anuckin
Tenore
Arina Pentelejmonovna
Mezzosoprano
Dunjas?ka
Soprano
Fëkla Ivanovna
Mezzosoprano
Jaicnica
Basso
Kockarev
Tenore
Podkolesin
Baritono
Stepan
Basso
un cocchiere
Basso
Z?evakin
Tenore
Note
Il compositore stesso chiamòIl matrimonio‘esperimento’: «È un esercizio per un musicista, o, per meglio dire, per unnon-musicista, desideroso di studiare, esplorare tutte le sottigliezze del linguaggio umano così come lo usa il geniale Gogol’.Il matrimonioè uno studio che richiede un’esecuzione da camera. Ma anche per la grande scena è indispensabile che il linguaggio di ogni personaggio, ciascuno secondo la sua natura, le sue caratteristiche, la sua ‘necessità drammaturgica’ raggiunga il pubblico in modo estrememente preciso ed espressivo». Musorgskij si dedicò al lavoro nell’estate del 1868, in un periodo in cui forte era su di lui l’influenza dell’estetica del ‘mucchio possente’ e delle teorie di Kjui e Dargomyžškij – e quest’ultimo stava componendo in quel periodo, secondo analoghi principi,Il convitato di pietra. Ma il compito di Musorgskij era ancora più arduo perché se nel testo puškiniano vi era una forte tensione lirica e scontro di passioni, il testo gogoliano è tutto giocato su bizzarre inflessioni,ticverbali, pirotecniche invenzioni, ‘alogismi’ ossia battute prive di senso preciso, volte solo a creare un effetto comico. È un tentativo diopéra-dialoguée, ossia di dar luogo a un recitativo ininterrotto con diverse intonazioni a seconda dei personaggi e delle situazioni.

Atto primo. Podkolësin, scapolo impenitente, ha deciso di sposarsi e si informa dal servo Stepan sull’andamento dei preparativi. Arriva la mezzana, Fëkla Ivanovna, che lo invita a far visita ad Agaf’ja Tichonovna, una possibile fidanzata di cui decanta le virtù. Podkolësin esita ancora, scatenando le ire della mezzana; in quella arriva l’amico Kockarëv, anche lui sposatosi grazie all’intervento di Fëkla. Essendogli ben nota la resistenza dell’amico, caccia la mezzana e decide di occuparsi della faccenda: minaccia Podkolësin e lo costringe a recarsi con lui da Agaf’ja.

Atto secondo. Agaf’ja è in casa e ascolta il resoconto di Fëkla, che le descrive uno dopo l’altro i vari pretendenti ormai in arrivo. Infatti suona il campanello: è il primo; Agaf’ja corre a prepararsi. Intanto si raccolgono nel salotto i fidanzati, e ciascuno si presenta e racconta la propria storia, cercando di esaltare i propri meriti. Da ultimo arriva Podkolësin con Kockarëv, che è deciso a eliminare i concorrenti.

Atto terzo. Con vari sotterfugi e inganni Kockarev caccia tutti. Rimane Podkolësin che, in un impacciato dialogo con la fidanzata, non riesce a stabilire alcuna comunicazione. E mentre la futura sposa va a prepararsi per la cerimonia, il titubante Podkolësin prima si esalta pensando alle delizie della vita matrimoniale; poi si ricrede e decide di fuggire. Salta dalla finestra, balza su una carrozza e si dilegua. Arrivano sposa e parenti, non trovano lo sposo: ma qualcuno si affaccia alla finestra e lo vede allontanarsi.

Musorgskij musicò solo il primo atto (per canto e pianoforte) abbandonando poi l’esperimento per dedicarsi al ben più impegnativoBoris Godunov. Musorgskij vivente,Il matrimonioebbe solo esecuzioni private in casa dei componenti del ‘mucchio’, che ritennero il lavoro di grande interesse per la coerenza e il rigore antilirico. La linea vocale segue, senza mai discostarsene, il dialogo gogoliano, con tempi, ritmi, contorni melodici che ne riflettono perfettamente la comicità. Rimasto quindi incompiuto, il lavoro venne orchestrato solo nel 1908 da Nikolaij Rimskij-Korsakov, e in quell’anno ebbe la sua prima rappresentazione. Seguirono negli anni altre orchestrazioni e redazioni a cura di Aleksandr Gauk (1917), Marguerite Béclard d’Harcourt (1930) e Pavel Lamm (1933). Nel 1931, in occasione del cinquantenario della morte del compositore, la radio sovietica commissionò a Michail Ippolitov-Ivanov una nuova orchestrazione del materiale esistente e il completamento del testo non musicato.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


Credits - Condizioni del servizio - Privacy - Press Room - Pubblicità