Home Page
Consultazione
Ricerca per categorie
Ricerca opere
Ricerca produzioni
Ricerca allestimenti
Compagnia virtuale
Servizio
Informazioni e FAQ
Condizioni del servizio
Manuale on-line
Assistenza
Abbonamento
Registrazione
Listino dei servizi
Area pagamenti
Situazione contabile


Visualizzazione opere

Maria Egiziaca
Mistero in tre episodi di Claudio Guastalla
Musica di Ottorino Respighi 1879-1936
Prima rappresentazione: New York, Carnegie Hall, 16 marzo 1932 (in forma di concerto)

Personaggi
Vocalità
il lebbroso
Basso
il marinaio
Tenore
il pellegrino
Baritono
il povero
Contralto
la cieca
Soprano
la voce dell’angelo
Soprano
l’abate Zosimo
Baritono
Maria
Soprano
un altro compagno
Contralto
un compagno
Soprano
Note
Respighi e Guastalla trassero ispirazione perMaria Egiziacada una leggenda medioevale, tramandata nell’anonimo poema agiografico dellaVida de Santa Maria Egipciaca. Vi si narra la vita di una donna (Maria) vissuta in gioventù nella più sfrenata libertà di costumi, la quale improvvisamente sentì un’irresistibile quanto inspiegabile attrazione per la croce di Cristo, che poté contemplare a Gerusalemme dopo essersi profondamente pentita della sua condizione di peccato; purificata, sarebbe poi scomparsa nel deserto, dove visse in preghiera fino a tarda età e dove fu trovata morente da un monaco santo (Zosimo), che provvide alla sua sepoltura con l’aiuto di un leone. Nell’opera si sommano numerose suggestioni: dalle citazioni francescane di Guastalla (ad esempio il coro finale degli angeli “Laudato sii, Signoreâ€), alle ricostruzioni in stile gotico delle scenografie (la didascalia prevede che quella d’apertura riproduca in un trittico i luoghi della vicenda); dalla tinta gregoriana delle melodie che nel secondo quadro provengono dall’interno del tempio di Gerusalemme, alla vocazione sinfonica dell’ispirazione di Respighi (due intermezzi, illustrati da lunghe didascalie a mo’ di poema sinfonico, collegano i tre episodi di cui si compone l’opera). Le pagine più significative di questa ‘opera da concerto’ risultano tuttavia quelle in cui la ricca vena sinfonica respighiana si fonde con una vocalità intensamente drammatica; è ciò che accade soprattutto nel momento della redenzione di Maria, nell’aria “O bianco astore, angelo del Signore†e nella successiva esaltazione mistica “O Salutare, che non oso nomareâ€.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi

Credits - Condizioni del servizio - Privacy - Press Room - Pubblicità