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Maître de chapelle, Le
ou Le Souper imprévu Comédie con musica in un atto di Marie-Françoise-Sophie Gay, dalla commedia Le Souper imprévu ou Le Chanoine de Milan di Alexandre Duval
Musica di Ferdinando Paër 1771-1839
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra-Comique, 29 marzo 1821

Personaggi
Vocalità
Barnabé
Basso
Benetto
Tenore
Coelénie
Soprano
Firmin
Tenore
Gertrude
Soprano
Sans-Quartier
Basso
Note
L’opera, senz’altro il maggior successo di Paër, rimase in cartellone all’Opéra-Comique fino al 1933, totalizzando la bella cifra di 494 rappresentazioni. Durante l’Ottocento venne allestita in diverse altre sale parigine, come il Théâtre-Lyrique, dove nel ventennio 1851-70 fu possibile assistervi per ben 182 repliche. Una rielaborazione in lingua italiana (testo di Angelo Zanardini), in cui i dialoghi parlati venivano sostituiti da recitativi a opera di Pietro Floridia, fu presentata al Teatro Lirico di Milano nel 1895.

A casa del maestro di cappella Barnabé viene preparata una cena, che dovrebbe essere l’occasione del fidanzamento tra la pupilla del maestro, Coelénie, e suo nipote Benetto. Mentre il ragazzo è preoccupato della simpatia che la pupilla ostenta per un ufficiale francese, Barnabé vagheggia il futuro, sicuro successo della sua nuova opera,Cléopâtre: impaziente, ne prova con la cuoca Gertrude un duetto prima di uscire. Durante il temporale che si scatena poco dopo, due ussari cercano riparo a casa dell’assente Barnabé: accolti con sospetto dalla cuoca, vengono scoperti con terrore dal maestro, che corre al villaggio per cercare aiuto e cacciarli di casa. Uno dei due, l’ufficiale Firmin, è proprio l’amato di Coelénie; quando, durante la cena, Barnabé tornerà con i rinforzi, si troverà impotente di fronte alla minaccia di bruciare la partitura della sua opera: a malincuore dovrà acconsentire alle doppie nozze tra Coelénie e Firmin e tra Gertrude e Sans-Quartier, l’altro ussaro invasore.

Rispetto all’originaria commedia di Duval (1796) muta significativamente la professione del protagonista, che da canonico viene trasformato in maestro di cappella; l’espediente permette l’introduzione di una serie di collaudati episodi metateatrali, secondo una tradizione secolare. Così, il motivo del tutore burlato si fonde con quello del maestro di cappella vanaglorioso, preso di mira nella classica parodia della lezione di musica (come nelBarbiere di Siviglia). I riferimenti ‘caricati’ agli strumenti dell’orchestra e alle colorature virtuosistiche del canto diventano il catalizzatore dellaviscomica di questa commedia, che riserva alla musica un cospicuo numero di occasioni, quali la descrizione della figura del protagonista e la gioiosa conclusione corale della vicenda.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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