Prométhée
Tragédie lyrique in tre atti di Jean Lorrain e Ferdinand Hérold
Musica di Gabriel Fauré 1845-1924
Prima rappresentazione: arena di Béziers, 26 agosto 1900

Personaggi
Vocalità
Aenoë
Soprano
Andros
Tenore
Bia
Soprano
Gaia
Mezzosoprano
Hermès
Recitante
Kratos
Tenore
Pandore
Recitante
Prométhée
Recitante
Note
Prométhéeè un’operasui generis,in parte orchestrata da alcuni amici di Fauré (tra i quali il capomusica del reggimento del genio di Montpellier, F. Eustace, che inoltre diresse la prima esecuzione, all’aperto, davanti a settemila spettatori), costruita sull’alternanza di scene parlate e scene cantate, con ben tre personaggi di spicco cui è riservata esclusivamente la recitazione.

Atto primo. Dopo il preludio, edificato sui temi di Prométhée e del fuoco, la prima scena è una celebrazione corale dell’azione coraggiosa che il protagonista intende compiere. Pandore cerca di dissuadere l’amato dall’osare la sfida agli dèi, e la madre di Prométhée, Gaia, condivide la sua preoccupazione; ma il giovane ascende il monte pieno di speranza e, giunto in cima, getta agli uomini un tizzone ardente. Quindi sopraggiungono Kratos e Bia, che annunciano all’audace il castigo imminente.

Atto secondo. Sfila il corteo funebre di Pandore; dopo che Prométhée è stato incatenato al luogo del suo tormento, lo spirito di Pandore torna a manifestarsi, ma Bia gli impedisce di raggiungere il prigioniero.

Atto terzo. Pandore manda le Oceanine a consolare Prométhée; Bia la ammonisce ancora duramente, ma sopraggiunge Hermès a donarle un cofanetto con le lacrime da lei versate, ora divenute balsamo miracoloso.

Pur non raggiungendo il vertice rappresentato dal successivo capolavoro teatrale di Fauré,Pénélope, ancheProméthée, con il quale il compositore conseguì un successo per lui insolito, è uno scrigno di intuizioni feconde e di soluzioni personalissime; le finezze linguistiche del compositore rimangono un poco sfuocate per il turgore della partitura, che talora si lascia trascinare dalla seduzione di sonorità possenti (l’organico prevede un totale di circa settecento esecutori: oltre ai solisti, agli attori, al corpo di ballo e ai cori, un’orchestra dall’imponente massa di archi, fiati e ben quindici arpe, cui si aggiungono tre bande), complice l’intervento di altri collaboratori nell’orchestrazione. È stata tentata una revisione proprio dal punto di vista strumentale, a cura di Roger-Ducasse; ma sembra preferibile, pur con le sue sporadiche incoerenze, la versione originale. E, in fondo, alla pesantezza di linee del tema dominante di Prométhée non disdice la grandiosità dell’insieme. Seguendo gli esiti maturati nella serie dimélodiesper voce e pianoforte, Fauré assegna alle voci una linea nitida e sobria, distillando nell’essenzialità una declamazione sciolta e cantabile, ma intelligibile in ogni momento.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi