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Tilda
Melodramma in tre atti di Aneldo Graziani [Angelo Zanardini]
Musica di Francesco Cilea 1866-1950
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro Pagliano, 7 aprile 1892

Personaggi
Vocalità
Agnese
Mezzosoprano
Bista
Basso
Cecilia
Soprano
Gasparre
Baritono
Gastone
Tenore
Locusta, ostessa
Mario
Baritono
Tilda
Soprano
Note
Grazie all’interessamento di Paolo Serrao, suo insegnante di composizione, Cilea ebbe un colloquio con l’editore Sonzogno, che lo invitò a musicare il libretto di Zanardini. Tomasino D’Amico, nella sua biografia sul musicista, scrive che il libretto non piacque a Cilea e che fu musicato solo perché egli non aveva molte altre carte da giocare e temeva, rifiutandolo, di urtare la suscettibilità dell’editore. Cilea vi lavorò nella quiete di Bagnara Calabra, dopo un lavoro preparatorio svoltosi per lo più a Napoli. Si ignora con esattezza quanto tempo occorse al musicista per ultimare la partitura: tra la data del contratto con Sonzogno (12 febbraio 1892) e quella della ‘prima’ passarono solo due mesi, ma parrebbe un periodo troppo esiguo, anche per un’opera non estesa comeTilda.La sua ambientazione è tipicamente verista, tra gente umile e personaggi dalla passionalità schietta e prorompente; ma la vicenda, soprattutto nel finale, sembra riallacciarsi adAngelo, tyran de Padouedi Hugo, che Zanardini ben conosceva, avendo collaborato alla revisione dellaGiocondadi Ponchielli.

Tilda è innamorata di Gastone ma questi, che intende sposarsi con Agnese, prova per lei solo un’attrazione fisica e le offre del denaro. Offesa e ferita, la fanciulla si accorda con un brigante, Gasparre, e fa rapire i due innamorati: Gastone non cede, mentre Agnese si abbandona alla disperazione, suscitando nella rivale comprensione e pietà. Combattuta tra due opposti sentimenti, Tilda incontra per l’ultima volta Gastone, confessandogli il suo amore; derisa, gli rivela – mentendo – di avere ucciso Agnese. Il giovane, sconvolto e disperato, la colpisce con un pugnale. Sopraggiunge Agnese, e Gastone comprende troppo tardi la nobiltà dei sentimenti di Tilda, che muore benedicendo i due amanti.

La prima rappresentazione vide protagonista Fanny Torresella, interprete dotata e destinata ad acquisire una vasta esperienza nel repertorio operistico dell’epoca. La critica lodò la vena melodica gradevole, le armonie sapienti e raffinate; tra le pagine più significative furono apprezzate le canzoni di Tilda, il brindisi di Gasparre e soprattutto l’Ave Maria che conclude il secondo atto. Il successo dell’opera fu seguito da varie rappresentazioni ad Ancona, Venezia, Milano e al Teatro dell’Esposizione musicale, al Prater di Vienna, dove Sonzogno aveva organizzato una stagione operistica di musicisti della sua casa. L’apprezzamento con il quale l’opera venne accolta nella capitale asburgica consentì a Cilea di continuare la sua collaborazione con Sonzogno e di accostarsi al più ambizioso soggetto dell’Arlesiana.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi


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